Arieggiare il prato: rimuovere il feltro
L’arieggiatura del prato è l’operazione che si esegue per andare a rimuovere il feltro e dar modo al prato di potersi rigenerare.
Che cos’è il feltro ?
Il feltro è una sostanza organica, formata da foglie morte, radici, che viene prodotta naturalmente dal prato. Il feltro può essere sia dannoso che benefico a seconda della quantità che si è venuta a formare. La giusta dose di feltro rallenta l’evaporazione, mantenendo il suolo umido e proteggendolo da alte temperature.
Perchè rimuovere il feltro:
Solitamente, questa sostanza organica si decompone se il prato è stato curato in maniera adeguata, proprio come i residui del taglio mulching (che erroneamente qualcuno ancora crede che vadano ad alimentare la quantità di feltro). Può succedere che trascurando il prato vadano a crearsi diverse situazioni:
Se il feltro si è accumulato eccessivamente potrebbero verificarsi fenomeni di asfissia, ingiallimenti, dovuti alla riduzione di scambi gassosi tra il terreno e l’atmosfera. Inoltre può venirsi a creare una condizione di impermeabilità che provoca danni da siccità anche se piove abbondantemente o si vuole provare ad irrigare.
Questa condizione di impenetrabilità dell’acqua impedisce inoltre l’assimilazione di importanti sostanze nutritive. Le concimazioni, quindi, non avranno effetto.
L’indebolimento del prato, dovuto a tutti questi fattori appena elencati, genera un condizione perfetta per attacchi parassitari causati da funghi o insetti, e per l’insediamento di agenti patogeni.
L’erba crescerebbe con radici poco profonde e all’ombra del feltro. Anche la luce solare farebbe fatica a penetrare lo strato organico in eccesso.
Inoltre, grande pregio dell’arieggiatura è quello di andare a contenere la formazione di muschi, licheni e muffe.
Ecco perché se non vuoi far ammalare il prato e se vuoi stimolarlo a crescere devi rimuovere il feltro in eccesso.
Come arieggiare il prato:
Prima di iniziare ad eseguire l’arieggiatura bisogna verificare che il terreno sia umido. È importante che non sia troppo bagnato perché si andrebbe a rovinare il terreno, compromettendo la salute del prato. Se il terreno è troppo asciutto, invece, si rischia di non riuscire ad arieggiare in maniera ottimale.
Inizia con un taglio basso al tuo prato ma rispettando la regola di non asportare più di 1/3 dell’ erba. Se è troppo alto abbassa l’altezza dell’erba gradualmente effettuando più tagli.
Inizia ad arieggiare il prato utilizzando una posizione alta e compiendo un primo passaggio. Procedi con una seconda passata abbassando gradualmente la posizione delle lame / molle. Potrebbe bastare una passata, l’importante è non esagerare ed essere il più delicato possibile. Ricordati che questa operazione stressa il prato.
Quando arieggiare il prato:
Il miglior momento per arieggiare è appena prima del periodo in cui l’erba raggiunge il suo picco di crescita. Possiamo considerare buono il momento in cui la temperatura dell’aria oscilla tra i 15 e i 20 gradi centigradi. In estate e in inverno meglio evitare questo tipo di operazione.
Possiamo considerare buono l’intervallo di tempo che va tra l’inizio di marzo e la fine di maggio per la prima arieggiatura.
Una seconda scarifica si potrebbe fare nel periodo che va da metà settembre a metà ottobre.
L’arieggiatura può stressare l’erba se programmata in modo improprio. L’importante è che si evitino condizioni estreme come gelo, caldo e siccità quando si vuole iniziare a lavorare. Il prato è già soggetto ad un intervento piuttosto invasivo e non sarebbe in grado di sopportare ulteriori sollecitazioni esterne.
Non rispettando questa semplice regola potresti compromettere la salute del prato per le prossime settimane, castrando il processo di rigenerazione del tappeto erboso.
Piccola postilla: per i prati appena seminati aspetta almeno un anno prima di effettuare un’arieggiatura.
Dopo l’arieggiatura:
Se il tuo arieggiatore non è dotato di sacco raccoglitore puoi eseguire una passata con un tagliaerba a raccolta per recuperare il feltro in superficie. In alternativa dovrai fare alla vecchia maniera con un buon rastrello a mano. Rinunciare a raccogliere i residui in superficie significa condannare il prato ad ammalarsi.
Una volta eseguita l’arieggiatura si procede seminando, o traseminando, il prato con la varietà già presente. Infine, si copre il seme con del terriccio miscelato con sabbia silicea per proteggerlo finchè non sarà germogliato e per contenere lo sviluppo di altro feltro.
Una volta terminata la semina è buona prassi eseguire una concimazione azotata per fare in modo che il prato superi lo stress a cui è stato sottoposto e torni a rigenerarsi.
Nelle tre settimane successive irriga a sufficienza e regolarmente il prato in modo che possa riprendersi al meglio e ricrescere in modo vigoroso.
Come contenere il feltro:
Per contenere il feltro si può anche eseguire del topdressing, compiere carotature o scarifiche non troppo invasive. Non potrete evitare del tutto che si fermi la sua formazione perché il processo di generazione del feltro è del tutto fisiologico.
Quale arieggiatore utilizzare:
Esistono diverse tipologie di arieggiatori in commercio che si somigliano tutti tra loro. La differenza sostanziale che distingue un modello rispetto a un altro sono gli utensili che monta: lame o molle che possono essere fisse o mobili.
l’aggressività con cui vogliamo eseguire l’arieggiatura determina la scelta dell’utensile.
Elenchiamo in ordine di invasività le diverse tipologie:
Lame fisse:
Il più aggressivo, formato da lame fisse montate su un rotore che sono in grado di scendere più in profondità rispetto ad altri utensili. Ricordiamo che lo scopo dell’arieggiatura non è quello di incidere il terreno.
Possiamo eseguire un taglio verticale, il verticut, una scarifica di profondità sempre con un arieggiatore a lame fisse. Bisogna valutare se l’attrezzo è in grado di sopportare le sollecitazione date dal dissodamento del terreno.
Esempio di arieggiatore lame fisse
Lame mobili:
Le lame oscillanti, sempre attaccate al rotore, sono molto meno invasive rispetto alle lame fisse e permettono di rimuovere il feltro anche in giardini in cattive condizioni.
Molle rotanti:
Applicate al rotore, in questo caso, ci sono molle che ricordano molto quelle montate sugli strigliatori. Sono molto meno invasivi rispetto a qualsiasi arieggiatore a lame e, per questo motivo, sono molto efficienti su prati poco rustici e delicati.
Molle / lame a traino
L’unica tipologia di arieggiatore che non è motorizzato. Si traina con un trattorino ma bisognerà intervenire più volte per ottenere un risultato ottimale.
La scelta dell’arieggiatore va valutata in base alla condizione del tappeto erboso. Quello che possiamo affermare è che maggiore è l’aggressività dell’utensile maggiore è l’attenzione che bisogna prestare mentre si arieggia. Se non vi sentite sicuri meglio utilizzare un utensile poco invasivo e intervenire più volte.