Erbe Infestanti nel prato: le scelte da fare

L’argomento erbe infestanti è conosciuto da tutti , non per forza bisogna avere un tappeto erboso per riconoscere una pianta che in quel punto o in quel luogo, proprio non ci deve stare. Le malerbe infatti crescono da per tutto, tra le fughe degli autobloccanti, negli orti, camminamenti, per strada e lasciano molto spesso l’idea che il luogo sia trascurato.

Cos’è un’infestante ?

Una pianta infestante è una tipologia di erba che in quel luogo è definita indesiderata. All’interno di un tappeto erboso ad esempio, possiamo fare una riflessione che ci fa capire per bene il concetto di pianta infestante.

In un tappeto erboso di Festuca arundinacea, sarà infestante una pianta di Gramigna.

In un tappeto erboso di Gramigna, sarà infestante una pianta di Festuca arundinacea.

Non è quindi la pianta in sé ad essere infestante, ma il luogo in cui si trova e la desiderabilità della  pianta stessa.

Il controllo delle infestanti è una pratica obbligatoria per manternere uno standard qualitativo elevato e la loro presenza influisce negativamente sulla qualità estetica del tappeto erboso.

Il consiglio quindi se si è proprietari di un giardino è quello di eliminare a vista, senza esitazione estirpando sempre la radice ed evenutali rizomi o bulbi presenti ma soprattutto infiorescenze, che portano poi la stessa infestante a riprodursi in maniera indeterminata, appena troverà le condizioni ideali.

L’estirpazione di piante giovani riduce il rischio che l’infestante vada a seme e che riesca a colonizzare  aree maggiori, togliendo spazio al nostro prato.

Non effettuare questa pratica con costanza, può ridurre il vostro spazio verde ad un giardino polifita, poiché la natura crea disordine, sta a noi con le corrette pratiche agronomiche, ma anche volontà, pazienza e passione, rimettere a posto le cose, con il consiglio di passare più tempo sul vostro prato.

Indicazioni agronomiche per il controllo delle infestanti nel tappeto erboso.

Poiché le infestanti occupano uno spazio fisico all’interno del nostro prato, avere un tappeto erboso fitto e in salute, riduce sensibilmente il loro insediamento.
Possiamo e dobbiamo agire, con le corrette pratiche agronomiche, in modo da evitare anche i diradamenti e di conseguenza l’insediarsi di malerbe.

Scegliere correttamente le specie che più si adattano alla zona climatica ed esposizione. L’errata scelta, comporta il diradamento e di conseguenza l’insediamento di altre specie infestanti, che in quel luogo trovano il loro ambiente ideale. Ad esempio, nelle zone ombreggiate con almeno 2 o meglio 3 ore di luce diretta , per quanto riguarda le microterme, sono consigliati miscugli con festuche fini, rubra, ovina

• Valutare nella scelta dei miscugli la presenza di specie colonizzatrici di spazi, come poa pratensis o festuche rubre rizomatose in base all’esposizione sole oppure ombra, per quanto riguarda le varietà microterme.

• Il terreno riveste un ruolo cruciale. Un terreno argilloso, limoso, pesante e non drenante, rimarrà umido più a lungo, con lo svantaggio di far germinare le sementi infestanti presenti. Sono quindi consigliate tutte le pratiche agronomiche per alleggerire il suolo, come carotatura, top dressing, bucature che apporteranno inoltre ulteriori benefici.
• La gestione dell’acqua, che varia in base al substrato, esposizione e alle specie. Effettuare irrigazioni infrequenti ma profonde, evitando in questo modo di avere terreni costantemente zuppi e di conseguenza germinazione di infestanti. E’ obbligatorio avere un impianto d’irrigazione il più efficiente possibile che aiuta a mantenere il terreno ad un giusto livello d’umidità, evitando carenze idriche o al contrario marciumi radicali e patologie.
Altezze di taglio corretta in base alle specie presenti nel mix e aumentare la stessa nei momenti di forte stress, limita molto l’irraggiamento solare al suolo e di conseguenza anche la germinazione delle specie indesiderate, oltre che limitare l’utilizzo di acqua per minor evapotraspirazione e di permettere una miglior fotosintesi. L’ altezza ottimale per un classico miscuglio di festuca, poa e loietto è di circa 6 cm.
• Le concimazioni adeguate o meglio la nutrizione adeguata, in base al tipo di tappeto erboso, aiuterà il prato ad aumentare e mantenere la competitività nei confronti delle malerbe. Non saltare mai le concimazioni e utilizzare concimi specifici per tappeti erbosi, che abbiano un rilascio graduale ma costante di nutrienti. Attenzione ai concimi organici come lo stallatico, accertarsi che siano privi di erbe infestanti.

Defeltratura da effettuare con regolarità , nei periodi di spinta vegetativa, che può essere più o meno profonda a seconda dello stato in cui versa il nostro spazio. Cercare di limitare il più possibile il feltro, non solo aumenta notevolmente lo stato di salute del tappeto erboso, ma evita il suo diradamento e quindi l’entrata di infestanti.
• In zone diradate possiamo effettuare trasemine localizzate o trasemine generali per rinfoltire il manto erboso, utilizzando possibilmente lo stesso mix di semina o scegliendone uno migliorativo.
• Durante i periodi di fioriture e infiorescenze è bene utilizzare un taglio con raccolta, smaltendo il residuo vegetale ed evitare il taglio mulching. Possiamo inoltre effettuare una pulizia accurata dei camminamenti, aiuole o zone adiacenti al nostro prato.

Tipologie più comuni di erbe infestanti

Nel nostro giardino possiamo trovare molte tipologie di malerbe indesiderate, alcune chiamate comunemente foglia larga, foglia stretta, annuali o perenni, alcune di facile estirpazione, altre che resistono ai diserbi post emergenza o che non hanno un prodotto chimico registrato per il loro controllo su tappeto erboso.
Molte di queste sono piante spontanee con una capacità di insediamento elevatissima e una spiccata riproduttività e colonizzazione considerando anche che le loro esigenze dal punto di vista agronomico sono davvero molto limitate.
Molte piante producono poi una quantità di semi impensabile, in modo da riprodursi il più possibile, consideriamo che la natura ama molto la biodiversità.
Le infestanti a foglia larga sono chiamate dicotiledoni e hanno due foglie embrionali denominate cotiledoni, alcune sono molto comuni come :
• Trifoglio,
• Tarassaco
• Veronica
• Papavero
• Margherite
• Plantago major
• Portulaca
• Acetosella.
• Euphorbia maculata

La loro germinazione avviene solitamente in periodi come la primavera e autunno e sono piante solitamente differenti dal nostro prato a parte nei casi di Dichondra repens e Trifoglio dove non deve essere applicato nessun selettivo.

Le infestanti denominate foglia stretta o monocotiledoni, sono quasi tutte della famiglia graminacee, quasi sempre stagionali e presenti nei mesi più caldi.
La germinazione avviene per lo più in primavera inoltrata ed hanno molto spesso un ciclo annuale ma con capacità di produzione di seme molto elevata, con cui rigermineranno l’anno successivo.
• Setaria
• Digitaria sanguinalis
• Eleusine indica
• Echinochloa crus-galli (Giavone)

Cynodon dactylon o gramigna è un’infestante differente poichè molto difficile da controllare sia con estirpazione manuale che con controllo chimico, resiste benissimo a stress idrici ed è dodata di un profondo apparato radicale, produce rizomi e stoloni con cui si propaga, allargandosi.

Il controllo dovrebbe essere effettuato quindi con più pratiche, tra cui aumentare l’altezza di taglio, visto che non tollera ombra, spennellare con glifosato puro le foglie e la pianta ed effettuare applicazioni di selettivo a foglia stretta.
La pianta è più recettiva al diserbo al suo risveglio dalla dormienza, quindi nei periodi green up primaverile.

Altre infestanti molto fastidiose che possiamo trovare nel nostro prato sono Cyperus, una pianta appartenente alla famiglia delle ciperacee, chiamato anche zigolo è una pianta che non ha controllo chimico registrato su tappeto erboso e produce sottosuolo un tubero, che raccomando estirpare per bene insieme alla pianta stessa durante il controllo meccanico manuale.

Poa annua e Poa trivialis sono l’incubo di ogni appassionato di tappeto erboso, ma anche dei professionisti, entrambe senza controllo post emergenza, piante colonizzatrici che si allargano formando macchie antiestetiche di colore chiaro.
La poa trivialis ha la foglia molto fine con un verde brillante cresce di solito più veloce del manto erboso verso fine inverno e possiamo riconoscerla con facilità.
La poa annua di un verde chiaro, forma delle infiorescenze non sterili, che si propagano per tutta l’area se non controllata a dovere fin dalle prime fasi di insediamento.
Entrambe possono essere diserbate tramite applicazione di erbicidi sistemici come glifosato localizzato sulla pianta, anche se negli ultimi tempi è stata notata una certa resistenza.
Il controllo manuale a vista tramite un coltellino, estirpando radici e rizomi risulta il metodo efficace ed istantaneo che permette la pulizia immediata.

Il Muschio può essere controllato tramite bruciatura con applicazioni di solfato di ferro ed eliminare successivamente con operazioni meccaniche di arieggiatura. Migliorare le condizioni ambientali come ricircolo d’aria, alleggerire substrato e potare siepi ed alberature nelle vicinanze, per favorire la luminosità ed irraggiamento solare

 

 

Il controllo chimico post emergenza

 

I principi attivi dei diserbanti selettivi registrati sono:
Fenoxaprop-etile per la foglia stretta
Fluroxipir e Triclopir per la foglia larga.

Su un tappeto erboso di Cynodon, meglio non utilizzare Fenoxaprop-etile, greenex, mentre su tappeto erboso di Dichondra, meglio non utilizzare nessun foglia larga a meno che non si voglia diserbare anche la stessa.
I trattamenti di controllo delle infestanti vanno eseguiti possibilmente a piante giovani, con una temperatura di minimo 15/18 gradi in assenza totale di vento.

E’ consigliato utilizzare bagnanti e ugelli antideriva, non irrigare per le 24 ore successive, non tagliare per le successive 48 e non aggiungere lo sfalcio al compost, usare macchinari con raccolta e smaltire.
Il tempo di rientro sarà invece indicato sulla confezione del prodotto utilizzato.
Inserire in botte un biostimolante e coadiuvante, i trattamenti vanno tutti eseguiti a tappeto erboso adulto e non subito dopo la germinazione, anche se infestato eliminare a mano pian piano con pazienza.
I diserbanti selettivi stressano anche il tappeto erboso, non abusate mai dei prodotti chimici.

Antigerminello in pre-emergenza

E’ un diserbante di pre-emergenza ed inibisce la germinazione, non solo di infestanti. Sarà cura non somministrare il prodotto in periodi di semina o trasemina del tappeto erboso o non germinerà il seme.
Pendimentalin è il principio attivo più utilizzato, grazie alla pellicola che forma al suolo ed impedisce nuove nascite indesiderate. Le applicazioni quindi vanno eseguite con pompa a spalla sul suolo e successivamente attivato l’impianto irriguo.
Prima dell’applicazione bisogna assicurarsi che il prato deve essere adulto ed in forze, mai sovradosare il prodotto e rispettare sempre il tempo di carenza, si consiglia al massimo due applicazioni l’anno nei momenti strategici in base alla gestione e specie del tappeto erboso.Distribuire quindi con la massima cura e uniformità. Successivamente tutte le operazioni al terreno interromperanno la sua efficacia.

Nessuna operazione di bucatura o carotatura o sfeltratura deve essere fatta.

Consigli utili in semina e controllo naturale.

Lasciare ad esempio un terreno aperto per molto tempo prima della semina, favorirà lo sviluppo di infestanti. E’ bene sottolineare che le semine autunnali, sono più favorevoli di quelle primaverili per via delle temperature del suolo più calde che velocizzano la germinazione e consentono una chiusura più rapida.

Se non si necessita di una semina nell’immediato, sarà meglio, compatibilmente con la grandezza dell’area, coprire con teli pacciamanti o effettuare delle false semine e diserbi successivi senza lasciare andare in infiorescenza o a seme le piante.
Per limitare al minimo la presenza delle infestanti, è necessatio pulire aiuole, camminamenti, procedere con costanza all’estirpazione manuale tramite un coltellino, avendo cura di eliminare radici e tutta la sua parte vegetale, coprire le aiuole, con teli drenanti appositi e utilizzare pacciamature come lapillo, corteccia. Questo vi permette di fare ordine e donerà eleganza e pulizia.
Durante il taglio del prato se vedete infestanti, fermatevi ed eliminare all’istante, cercando anche di evitare più possibile chimica e diserbi.

E’ importantissimo scegliere con cura le sementi, evitando di acquistare nei supermercati materiali scadenti con all’interno moltissime specie diverse, ma da aziende specializzate nel settore, che verificano tramite analisi la purezza dei lotti.
Pirodiserbo, diserbanti naturali contenenti aceto, idropulitrice, sono alcuni sistemi di controllo naturale ma evitiamo assolutamente diserbo fai da te con candeggina, sale ed altri materiali inquinanti che possono danneggiare seriamente il nostro terreno.

‘’Il suolo è una fonte difficilmente rinnovabile, che va protetto e gestito correttamente’’

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